About the Book
Sedimentare un liquido in fisica significa attendere il depositarsi sul fondo di piccole particelle per depurarlo. Lo stesso processo in fotografia lo mette in atto il tempo, depura gli attimi colti con una fotocamera, li ripulisce dalla spinta dell’istinto e li elabora poi in funzione di un racconto.
Fotografare a “memoria” può risultare un esercizio molto difficile, quasi impossibile, fotografare ciò che vedi è un atto, viceversa, immediato mosso da motivazioni più o meno impellenti, ma lasciar sedimentare nel tempo la fotografia vuol dire trasformarla nella sua essenza, modificarla per attribuirle significati diversi.
C’è tale concetto alla base del mio progetto, ho lasciato alterare dal tempo le immagini, tenendole chiuse per anni in un cassetto, in cui solo ora, portate alla luce, intravedo il filo conduttore. Uno sguardo che prende improvvisamente una direzione diversa da ciò che sentivo nel momento della “registrazione” dove solo la rielaborazione, il dare forma ad un contenuto precedentemente elaborato, può significare.
Cogliere e lasciar sedimentare sono entrambi atti legati al vedere, attraverso la consapevolezza e l’elaborazione, per trasformarsi in memoria o in piccole storie da immaginare per chi osserva. Allo stesso tempo, suggestioni, vibrazioni ma anche rumori, odori e luoghi dimenticati rivivono nuovamente in te.
Il tempo degli attimi è un viaggio nella memoria che non solo ha la funzione di “ricordo” ma anche la speranza di coinvolgere, trasferendo impulsi e sensazioni intime, irreali, personali, gli osservatori.
Umberto Verdoliva
Features & Details
- Primary Category: Fine Art Photography
- Additional Categories Arts & Photography Books
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Project Option: Standard Landscape, 10×8 in, 25×20 cm
# of Pages: 76 -
Isbn
- Hardcover, ImageWrap: 9780464213017
- Publish Date: Aug 17, 2019
- Language Italian
- Keywords bianco e nero, FIAF, crediamo ai tuoi occhi, emuse
About the Creator
Umberto Verdoliva è nato nel 1961 a Castellammare di Stabia in provincia di Napoli. Vive a Treviso. Ha amato immediatamente la fotografia di strada, questa consapevolezza nel tempo lo ha spinto ad indagare l’umanità, non solo quella incontrata per caso nelle strade, come se facesse parte delle sue cose più care. Un immenso album di famiglia dove “sconosciuti” e “conosciuti” s’intrecciano tra loro attraverso un filo comune. Quel “personale quotidiano” che rappresenta il luogo di tutta la sua ricerca. La fotografia è uno strumento parallelo alla sua vita professionale. Egli prova a raccontare attraverso le immagini, tutto ciò che vive giorno dopo giorno, dalle strade sotto casa, all’ambiente di lavoro, dalla famiglia ai luoghi che frequenta, indagando con occhio attento e con profonda sensibilità, il suo vissuto per lasciare tracce e memoria anche di altri.